Fine wine, il Brunello di Montalcino nella top 10 di Liv-Ex

La celebre svolta del vino italiano verso la qualità – un processo cominciato, non senza fatica, oltre trent’anni fa – sta continuando a portare ottimi frutti, non solo a livello di mercato globale, ma anche nel prestigioso e sempre più fiorente mondo dei vini di lusso e da investimento. A confermarlo, oltre ai risultati delle aste, arrivano anche i dati del principale benchmark del mercato secondario, il londinese Liv-Ex. Secondo una recente analisi dei movimenti registrati nel corso del 2017 (https://goo.gl/uPBwPU), come riporta WineNews, non solo la quota di mercato in valore dei vini italiani è in crescita (6,2% del totale, contro il 6,1% del 2016), ma nel corso di novembre è arrivata al 10,8% del valore complessivo, con un incremento del 3,1% rispetto a ottobre (https://goo.gl/iv5dUC).
Il documento degli analisti londinesi ha poi elencato i dieci vini tricolori più scambiati nel periodo compreso tra gennaio e ottobre 2017, e in questo senso la regione vincitrice è una sola, con una impressionante top 10 interamente toscana, e decisamente non priva di sorprese. Innanzitutto, i grandi del Granducato enoico contribuiscono per non meno dell’85% al valore totale degli scambi di etichette italiane sul mercato secondario, con il Piemonte che non arriva al 12%, e i “magnifici dieci” di Toscana assorbono, da soli, il 67,4% dell’intera quota di mercato italiana in valore. Non sorprendentemente, così come successo per il 2016, c’è un solo nome al comando, ed è il Sassicaia, con un’impressionante 29% dei passaggi di mano totali di vini italiani e un incremento sul 2016 dell’indice dedicato al principe dei Supertuscan pari all’8,2%. Medaglia d’argento, con una quota di mercato in valore dell’8,1%, per un alfiere di Montalcino, il Brunello di Montalcino di Altesino, che arriva a staccare di oltre due punti il Solaia (6%) e di quasi tre il Masseto (5,2%). Ancora Montalcino, poi, in quinta posizione, con il 3,9% del Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi-Tenuta Greppo, a un’incollatura dall’Ornellaia e dal Guidalberto di Tenuta San Guido (3,8% per entrambi) e ben sopra il Tignanello (3%). A chiudere la top 10, infine, ancora Montalcino, con il Brunello di Montalcino di Argiano (2,5%) e il Brunello di Montalcino di Valdicava (2,1%) a concludere questo trionfo toscano sul mercato secondario.